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Impianti dentali a rischio di perimplatite: in quali casi?

impianti dentali

In assenza di un’adeguata igiene orale domiciliare e professionale e di periodici controlli, i tessuti intorno agli impianti dentali possono essere aggrediti da una malattia infiammatoria di origine batterica nota come perimplantite. Al pari della parodontite (la malattia parodontale che colpisce i denti naturali), la perimplantite si manifesta con episodi sempre più frequenti di gengive fortemente arrossate e sanguinanti. Se trascurata, può portare alla perdita del tessuto osseo di sostegno e degli impianti dentali stessi.

Gli impianti dentali sono fortemente a rischio di perimplantite, se il paziente è affetto da diabete, malattie cardiovascolari o tabagismo. A sostenerlo è la Dr. Miriam Ting, della Temple University di Philadelphia, in una ricerca pubblicata dal Journal of Oral Implantology. Durante la quale, i ricercatori hanno preso in considerazione 33 tra review e meta-analisi sulla perimplantite, arrivando alle seguenti conclusioni:

  • la perimplantite è meno frequente nei primi cinque anni successivi l’impianto, rispetto agli anni successivi.
  • Dopo dieci anni, le percentuali di perimplantite sono variate dal 10,7% al 47,2%, a seconda dello studio considerato.
  • La malattia infiammatoria aumenterebbe in modo significativo nei pazienti con malattia parodontale, nei fumatori e nei pazienti diabetici e con malattie cardiovascolari. Mentre non ci sarebbe alcun collegamento con l’artrite reumatoide.
  • Nei pazienti con perimplantite sono stati registrati aumenti dei livelli di citochine pro-infiammatorie nel fluido attorno all’impianto.

Che cosa significa? Vediamo di fare un po’ di luce sulla questione.

Impianti dentali e perimplantite: vediamoci chiaro

Gli impianti dentali – come abbiamo avuto già occasione di spiegare nell’articolo “Impianti dentali Torino: risolvi il disagio dei denti mancanti” – sono dei pilastri artificiali in titanio, che vengono innestati nell’osso mascellare o mandibolare, per sostituire uno o più elementi dentari. Ciò è possibile, grazie al processo di osteointegrazione che favorisce lo sviluppo di una salda unione fra osso ed impianto dentale.

Attenendoci ancora alla ricerca della Dr. Ting:

  • il profilo microbiologico della perimplantite risulta però diverso da quello della parodontite e comprende microogranismi aggressivi e resistenti, come patogeni anaerobici gram-negativi e gram-positivi e l’Epstein-Barr virus.
  • esistono delle patologie sistemiche come il diabete e le malattie cardiovascolari o, ancora delle abitudini poco salutari come fumare, che se non tenute sotto controllo, possono favorire il diffondersi della perimplantite, interferendo con l’esito di una riabilitazione impianto-protesica.

Ecco perché il nostro studio dentistico appoggia la ricerca avviata dalla Dr. Ting che a ragione sottolinea:

“I medici di medicina generale dovrebbero essere a conoscenza di questo rischio a carico anche di persone con diabete e malattie cardiovascolari che non sono tenuti sotto controllo e sforzarsi di monitorare queste patologie, così come cercare di favorire la compliance del paziente verso un regolare programma di manutenzione dentale, come misura preventiva”. 

Fonte: Journal of Oral Implantology
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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