Cerchi un dentista specializzato in Parodontologia? Da anni, nel nostro nel nostro studio dentistico di Torino, utilizziamo un protocollo di cura che ha portato risposte terapeutiche positive, consentendoci di affermare che oggi possiamo diagnosticare, prevenire e curare le malattie parodontali.
L’approccio tradizionale (comune) alla malattia parodontale contempla sedute di detrartrasi e levigature radicolari (eliminazione dei depositi superficiali e profondi di tartrato); l’impiego di sciacqui ed applicazioni locali di chloroexidina per abbassare la carica batterica; nei casi più gravi, l’uso di antibiotici orali…
Spesso queste manovre NON sono RISOLUTIVE. Molti pazienti già in cura con queste procedure vengono, infatti, da noi lamentandosi del ripetersi dei segni di malattia parodontale.
Perché i trattamenti tradizionali NON sono risolutivi di questa malattia?
….perchè l’esame clinico del paziente (con sondaggi, radiografie, indici parodontali…) non arriva a dare al medico e al paziente un’idea precisa dello stato di malattia (solo gengivite o parodontite?) e soprattutto di quella che sarà la prognosi.
Il dentista, inoltre, non esegue sempre una diagnosi sulle origini della malattia e NESSUNO ESEGUE UNA DIAGNOSI PRECOCE E DIRETTA: perché?
…semplicemente perché, per vedere e riconoscere i germi patogeni presenti in bocca, occorre un microscopio a contrasto di fase e … nessuno usa un microscopio in studio!! Da almeno un secolo.
Il protocollo di cura che adottiamo nel nostro Studio dentistico di Torino differisce dai metodi tradizionali di cura della malattia parodontale che spesso ritardano solamente il disagio o stabilizzano la situazione clinica senza una reale cura.



Dentista specializzato in Parodontologia: il nostro protocollo di cura
1. PRIMA FASE:
Si inizia da una diagnosi “in vivo”, eseguendo un prelievo indolore di placca presente nelle tasche parodontali ed un riconoscimento dei batteri presenti al Microscopio a Contrasto di Fase.
(N.B.: qualcuno oggi pubblicizza terapie basate sull’impiego di laser e di microscopio: il primo è uno strumento che NON elimina definitivamente i germi ed il secondo è, comunemente, un sistema di ingrandimento operativo, non è un microscopio biologico! Dunque non può fare diagnosi!)
Innanzitutto, identifichiamo i tre siti di maggior sondaggio parodontale da cui preleviamo campioni di flora batterica che andiamo ad identificare in vivo al microscopio a contrasto di fase con ingrandimenti 100x e 1.000x.
Queste operazioni sono indolori per il paziente.
La frequenza di infestazioni parassitarie nel caso di paradontite attiva si aggirano intorno al 99%: questo rende la diagnosi immediata e molto facile da confermare.
2. SECONDA FASE:
La terapia che prescriviamo comprende, innanzitutto, l’eliminazione dei germi patogeni e dei parassiti che spesso si associano a parodontite e distruzione ossea. Con questo approccio, i risultati sono eccezionali: basandosi sulla scomparsa dei parassiti orali, il sanguinamento cessa e la cura delle infezioni può iniziare.
Si ottiene una guarigione dell’alitosi e la chiusura delle tasche parodontali nel 95%-100% dei casi a 12mesi.
Si tratta di una terapia medico-farmacologica abbinata al tradizionale trattamento di supporto parodontale, costituito dalle tradizionali levigature, curettage e detartrasi unitamente alla corretta educazione igienico-alimentare del paziente.
Quando la diagnosi al microscopio è certa, consegniamo al paziente tutti gli strumenti per raggiungere la guarigione tra cui un preparato apposito a base di Perossido di idrogeno diluito a cui si abbina una terapia topica a base di bicarbonato e sale (Polvere di Torrens). Le gengive vengono trattate in questo modo per un certo periodo di tempo in cui il paziente riduce il sanguinamento e comincia a sentirsi meglio.
A ciò, quando indicato, si abbina una possibile terapia sistemica anti-parassitaria per eliminare, ove siano presenti, i parassiti che si nutrono di globuli bianchi,
riducendo le difese immunitarie del paziente.
Al contempo, il paziente viene informato sulla causa dei suoi problemi parodontali, sulle possibili modalità di avvenuta infezione e sulle modalità per evitare possibili re-infezioni.
Poiché queste potrebbero avvenire con contato diretto con i partners o membri della stessa famiglia già infettati, particolare attenzione viene data allo screening dei familiari e dei partners.
Altra attenzione viene data alle vie di infezione attraverso cibi ed acqua contaminate da parassiti ed al contatto con animali domestici.
3. TERZA FASE:
La normale terapia messa in atto dall’igienista inizia e si coadiuva col medico solo dopo aver debellato la presenza dei parassiti: agire immediatamente senza conoscere la tipologia di flora batterica presente potrebbe solo alimentare il meccanismo di nutrizione e sopravvivenza degli stessi microbi responsabili della patologia paradontale in atto.
4. FASE DI MANTENIMENTO:
Dopo la terapia, i controlli microscopici sono impiegati in ogni follow-up parodontale, proprio come le radiografie vengono impiegate nella valutazione dei difetti ossei.
I controlli che eseguiamo dopo 3 e 6 mesi dalla fine del trattamento confermeranno l’avvenuta guarigione dalla malattia parodontale.
Con questo protocollo, la malattia paradontale diventa facilmente diagnosticabile, prevenibile e curabile!