L’ablazione del tartaro, quella che comunemente viene chiamata pulizia dei denti, è una delle pratiche odontoiatriche più utilizzate per salvaguardare la propria igiene dentale.
“Ma io già lavo quotidianamente i denti, perciò la cosa perché dovrebbe riguardarmi?”
L’obiezione è legittima, ma possiamo accoglierla solo in parte. La verità, infatti, è che nella maggior parte dei casi un’igiene orale, per quanto accurata e profonda, può non essere sufficiente per contrastare l’accumulo di depositi di tartaro, specialmente nelle zone più nascoste.
Se poi consideri che il tartaro nel lungo periodo può passare dall’essere un semplice inestetismo odontoiatrico a un fattore scatenante di diverse patologie, capirai come l’ablazione del tartaro è un alleato prezioso per la tua igiene orale. In che modo? Te lo spieghiamo in questo articolo.
Ablazione del tartaro: che cos’è?
L’ablazione del tartaro, o detartrasi dentale, è una pratica odontoiatrica atta a rimuovere la placca batterica dalla superficie dei denti ed effettuata per evitare l’insorgenza di infiammazioni gengivali causate dall’accumulo di batteri.
Al di là della sua definizione scientifica, è importante che tu comprenda un aspetto di vitale importanza: l’ablazione del tartaro, contrariamente a quanto si pensi, non è solo una pratica a cui affidarsi una volta che la problematica si è manifestata in tutta la sua chiarezza, ma rappresenta una delle forme di prevenzione più efficienti che si hanno a disposizione.
Prima di proseguire e vedere nel dettaglio come viene eseguita, è d’obbligo chiarire cosa sia effettivamente il tartaro, poiché anche su questo fattore regna spesso una confusione di fondo.
Ablazione e tartaro: quale legame?
L’ablazione del tartaro è la pratica apportata per eliminare il tartaro, ma cos’è il tartaro?
Il tartaro è il risultato più evidente e immediato della presenza di una placca batterica sulla superficie dei nostri denti, in altre parole può essere considerato come il prodotto della calcificazione di questa placca.
Il tartaro è nettamente visibile, anche grazie alle sue peculiari colorazioni, in prossimità della linea gengivale e rappresenta un elemento capace di nuocere alla nostra igiene dentale, persino in quantità minime.
La placca batterica mineralizzata, infatti, è in grado di attrarre a sé ulteriori batteri, rendendo sempre più difficoltose le manovre quotidiane di rimozione laddove non si intervenga in tempo. Ciò che ne consegue sono problematiche ancora più gravi come carie dentali, recessioni gengivali, malattie parodontali (gengivite, parodontite, perimplantite) mobilità dentaria e, nel medio-lungo periodo, persino perdita di denti.
Sfortunatamente la durezza della placca batterica calcificata rende impossibile qualsiasi trattamento casalingo, ecco perché è di fondamentale importanza rivolgersi a un centro specializzato, come lo studio dentistico del Dott. Marco Del Corso, in grado di individuare celermente la problematica e agire con perizia e accuratezza grazie a uno staff medico altamente professionale.
Quando e come si esegue?
L’ablazione del tartaro viene generalmente eseguita seguendo una precisa metodologia d’azione; tuttavia, prima di addentrarci nella pratica vera e propria si rende opportuno un chiarimento fondamentale.
Nel nostro studio dentistico di Torino utilizziamo da tempo un protocollo di cura che si occupa contemporaneamente sia della causa della malattia (l’infezione dovuta alla presenza di parassiti e batteri) sia delle conseguenze (accumulo di tartaro, infiammazione gengivale e mobilità dentaria).
Ecco perché, prima di passare alla fase di ablazione del tartaro vera e propria, eseguiamo una serie di esami utili a diagnosticare l’infezione ed i segni clinici della malattia. Come abbiamo visto nell’articolo intitolato “Visita parodontale: quali strumenti di diagnosi?” la visita parodontale è essenziale per valutare correttamente la salute delle gengive e l’entità della tua malattia, escludere la presenza di germi aggressivi nelle tasche parodontali, stabilire un piano di trattamento appropriato. In che modo? Attraverso un’indagine meticolosa che prevede
• un’analisi microbiologica
eseguita su un prelievo indolore di placca presente nelle tasche parodontali del paziente ed un riconoscimento dei batteri presenti al microscopio a contrasto di fase;
• una panoramica dentaria (OPT)
utile a rappresentare l’osso mascellare che supporta il dente, rivelare la presenza di danni ai tessuti interni del dente, valutare il livello di degradazione ossea;
• un sondaggio parodontale
per stimare lo stato di salute delle gengive, la perdita di attacco e mappare la presenza delle tasche parodontali.
Quando la diagnosi è certa, impieghiamo una terapia medico-farmacologica per eliminare i batteri patogeni ed i parassiti, causa dell’infezione. Questa fase richiederà alcuni mesi e sarà scandita da un prelievo microbiologico mensile per valutare l’evoluzione della tua flora batterica e modulare il trattamento.
La normale terapia messa in atto dall’igienista inizia e si coadiuva col medico solo dopo aver debellato la presenza dei parassiti: agire immediatamente senza conoscere la tipologia di flora batterica presente potrebbe solo alimentare il meccanismo di nutrizione e sopravvivenza degli stessi microbi responsabili della patologia paradontale in atto.
Solo a questo punto procediamo il tradizionale trattamento di ablazione del tartaro, eseguito con ultrasuoni e con strumenti manuali durante la seduta di igiene e nei richiami periodici di igiene di mantenimento.
Nei casi in cui, però, la detartrasi non sia sufficiente a rimuovere i depositi di tartaro più ostinato, i nostri igienisti dentali professionali potrebbero procedere con interventi più intensivi per eliminare del tutto gli accumuli sopragengivali e, soprattutto, quelli sottogengivali, tra le principali cause della formazione delle tasche gengivali e della parodontite. Questi trattamenti sono:
Levigatura delle radici
Consiste nel rendere lisce le superfici delle radici sotto le gengive, per permettere al tessuto che le circonda (t. parodontale) di aderirvi di nuovo e quindi di ristabilire una condizione di salute dei denti e delle gengive.
Trattamento delle tasche meno profonde con il Laser a diodi
Contribuisce alla disinfezione delle tasche senza dover incidere chirurgicamente le gengive. L’indicazione per questo tipo di trattamento è sottoposta al giudizio diagnostico dello specialista parodontologo. Sarà lui a decidere se procedere con altri mezzi di cura nelle tasche più profonde.
Ablazione del tartaro: fa male?
Quando ci si deve recare dal dentista è facile lasciarsi prendere da falsi timori o paure preconcette. Inevitabile la domanda: “L’ablazione del tartaro è davvero una pratica dolorosa?”
Assolutamente no: l’ablatore, lo strumento sonico che utilizziamo non taglia, non incide, né tantomeno emette chissà quali suoni infernali, si limita a produrre ultrasuoni e piccole gocce di acqua, tutto qui.
Nel caso poi di denti particolarmente sensibili, la sensazione massima che si potrà avvertire è un appena percettibile senso di fastidio che comunque è temporaneo e termina poco dopo la fine della seduta.
Pertanto, se effettuando la tua igiene dentale quotidiana, ravvisi accumuli di tartaro, gengive infiammate e sanguinanti, persistenza di alito cattivo o nella peggiore delle ipotesi mobilità dentaria non continuare a rimandare: prenota subito una visita di controllo.
Nel nostro studio dentistico specializzato in parodontologia Torino valuteremo l’entità della tua malattia, stabiliremo un piano di trattamento finalizzato a curare la tua malattia parodontale e, cosa non meno importante, a evitare la reinfezione.